Storia della canapa: dalle origini ai giorni nostri

Storia della canapa

Qual è la vera storia della canapa e quali sono le sue origini? Forse non lo sai, ma la canapa ha una storia millenaria ed è una delle piante più antiche al mondo. Prima di essere demonizzata ingiustamente, la cannabis veniva coltivata in tutto il mondo e sai perché? Il motivo è semplice, la pianta di cannabis sativa è molto versatile e può essere usata nei modi più disparati, dal settore industriale a quello terapeutico.

In questo articolo ti illustrerò quali sono le origini della canapa, i suoi possibili ambiti d’impiego, la lavorazione della canapa in Italia e come viene trattata ai giorni nostri.

 

Origini della canapa: usi e ambiti d’impiego

La canapa ha origine nell’Asia Centrale e viene coltivata da oltre 10.000 anni. Questa pianta veniva usata per realizzare tessuti dai Giapponesi, dai Mongoli e dai Tartari addirittura prima dell’avvento della seta e del cotone. In paesi come la Cina e l’antica Mesopotamia, per diversi secoli la canapa è stata un’importante fonte di cibo e fibre tessili, ma non solo. Gli utilizzi di questa pianta e i suoi derivati sono stati diversi: dalle corde al tessuto grezzo, dalla carta alla tela, per poi passare ai fiori e i semi, le cui proprietà terapeutiche erano ben note per combattere disturbi di vario tipo. Il periodo di maggior diffusione dell’uso della canapa e dei suoi derivati è compreso tra il 2.700 a.C. e l’epoca dell’Antica Roma.

La sua versatilità era talmente famosa che intorno all’anno 1000 venne definita la regina delle piante in fibra, complice anche la sua resistenza all’acqua salata e il conseguente impiego per fabbricare reti da pesca. La fama della canapa è cresciuta soprattutto grazie allo spostamento delle tribù nomadi e alla sua applicazione nella tessitura di corde e vele molto leggere e resistenti.

 

Carta di canapa

Un ambito d’impiego che ha reso celebre la storia della canapa, è sicuramente la produzione di carta. Fabbricare carta dalla canapa ha sempre comportato diversi vantaggi tra cui:

  • una grande produttività di massa vegetale
  • si ottiene da un’unica coltivazione insieme alla fibra tessile, alle foglie, ai semi e al legno del fusto
  • è presente una bassa percentuale di lignina rispetto al legno di albero, permettendo alla carta di non ingiallire con il passare del tempo
  • ha meno fattori inquinanti rispetto alla produzione di carta normale

In parole povere produrre carta dalla canapa piuttosto che dal legno degli alberi non necessita l’uso di acidi sbiancanti e fornisce in un anno una quantità di cellulosa 16 volte maggiore rispetto a quella ricavata dal legno.

 

Curiosità storiche sulla carta ricavata dalla canapa

Secondo gli studiosi la tecnica cinese per la fabbricazione della carta di canapa, risale al I secolo, circa 800 anni prima che la scoprissero i paesi islamici e, di conseguenza, circa 1400 anni prima che arrivasse in Europa.

Solitamente per produrre la carta si utilizzavano anche prodotti riciclati come: scarti delle vele e del cordame delle navi, abiti smessi, lenzuola, stracci e tende. Questi tessuti e cordami erano fatti principalmente di canapa e talvolta di lino e cotone. Essendo molto più resistente del papiro, quasi il 90% della carta di tutto il mondo veniva ricavata dalla canapa e non erano esclusi i libri. Tra i documenti storici più importanti realizzati con la canapa possiamo citare:

  • la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America
  • la Bibbia di Gutenberg
  • i pamphlets di Thomas Paine
  • opere varie di Victor Hugo, Lewis Carroll, Mark Twain e Alexandre Dumas

In sostanza tutti i libri prodotti fino alla fine dell’800 furono realizzati su carta di canapa.

 

Lavorazione della canapa in Italia

In Italia la lavorazione della canapa per usi tessili ha un’antica tradizione, forse ad oggi sconosciuta a molti. Il nostro Bel Paese, infatti, è stato tra i primi produttori al mondo di canapa fino ai primi del 900. La coltura della canapa tessile in Italia era legata specialmente alle Repubbliche Marinare, che usavano questa fibra per ottenere corde e vele per le loro navi da guerra. Città come Bologna e Ferrara erano addirittura molto famose per le loro estese coltivazioni di canapa tessile di ottima qualità. Nel corso del tempo il nostro paese divenne il secondo produttore mondiale di canapa e primo fornitore della Marina Britannica, le cui navi avevano la stoppa, le carte delle mappe, le vele e gli alberi realizzati in fibra di canapa coltivata, lavorata e tessuta in Italia.

Purtroppo verso la fine degli anni 30 la produzione di materialisti plastici e la carta prodotta dal legno degli alberi segnarono l’inizio della demonizzazione della canapa, che venne associata al termine messicano marijuana e diede il via al suo proibizionismo ovunque.

 

La canapa oggi

Ad oggi la produzione di canapa si è riattivata in diverse parti del mondo, sia per l’aumento del prezzo del greggio, sia per l’attenzione che viene posta nei confronti dell’ecosistema. Un ulteriore motivo che ha riattivato la produzione della canapa è la sua capacità di bonificare i terreni dai metalli pesanti, una scoperta dimostrata e confermata da diversi studi.

Più passa il tempo e sempre più Stati Americani stanno liberalizzando la coltivazione di cannabis anche per uso personale e terapeutico, portando ad un guadagno di diversi milioni di dollari all’anno. Purtroppo in Italia ancora si litiga per l’avvenuta legalizzazione della cosiddetta cannabis light, che per legge deve contenere una percentuale di THC inferiore allo 0.6.

 

Spero che questo articolo ti abbia dato tutte le informazioni necessarie su quali sono le origini della canapa, i suoi ambiti d’impiego, la lavorazione della canapa in Italia e come viene trattata ai giorni nostri.

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